I primi passi
E’ sempre una emozione ripercorrere i primi passi fatti nel cammino che ci ha condotto fin qui: si risente nel cuore tutto l’Amore e la tenerezza di Maria che ci ha presi per mano.
Dopo aver capito che il nostro posto era “vicino alla Madonnina” il 9 luglio 1997 abbiamo comunicato la nostra decisione a Mons. Grillo che ci ha capito al volo e ci ha detto: “Anch’io penso che voi dovete avere la vostra autonomia”. In un altro colloquio, il 16 luglio, festa della Madonna del Carmine, Gli abbiamo esposto la necessità di cercare un luogo spazioso per i giovani; al che Egli mi ha chiesto: “Ma i soldi ce li avete?” – Ed io: “No Eccellenza, ma se è opera di Dio arriveranno”. Ed Egli: “Abbi fiducia: la Madonna ha tanti devoti; ha tanti nemici, ma ha anche tanti amici. Stendete la mano con fiducia…;” ci disse pure di tenere distinta la nostra opera dalla realtà del Santuario della Madonnina e infine riguardo alla ricerca del luogo spazioso per i giovani ci disse: “Avanti, muovetevi, muovetevi! Purtroppo io non ho strutture già pronte, ma voi muovetevi.” Tre giorni dopo, don Augusto, il parroco della Madonnina mi telefona chiedendomi se potevo andare a sostituire due sacerdoti del Santuario che dovevano recarsi a Medjugorie.
Questi tre giorni alla Madonnina sono stati determinanti. Infatti sono stati l’occasione per cominciare la ricerca del terreno per la nostra opera e don Augusto , avendomi conosciuto più profondamente, mi ha proposto di tornare alla Madonnina nel mese di settembre per essere accolto tra i sacerdoti addetti al Santuario. Con gioia accettai la proposta, come un segno e una grazia della Madonna. Il 22 luglio sono poi partito per la Sardegna perché ci attendeva, a Olbia, una “settimana con Maria nel Cenacolo”: era il primo incontro, dopo il nostro ritorno dall’India, con coloro che ci sono sempre stati vicini: la famiglia di Mariano e Betty, Patrizia e Regina (sorella di Teresina).
Con loro abbiamo vissuto una settimana particolarmente piena di grazia, dove abbiamo comunicato loro quello che Maria aveva messo nei nostri cuori. E’ stato un momento fondamentale: siamo partiti di là pronti ad essere strumenti nelle mani di Maria per la realizzazione del Suo progetto nella terra di Civitavecchia. Come d’accordo con don Augusto, ai primi di settembre sono tornato alla Madonnina desideroso di trovare il terreno dove iniziare la nostra opera. Cercando di lasciarci guidare dalla Madonna, con l’aiuto di don Augusto, siamo riusciti finalmente a trovare due ettari,non solo vicini alla Madonnina, ma anche a poca distanza dalla casa dei Gregori dove la Madonnina ha pianto. Abbiamo chiesto al proprietario del terreno se era disposto a scaglionarci i pagamenti in quattro rate da pagare entro un anno. Ha accettato la nostra proposta e abbiamo iniziato a preparare i documenti necessari per il compromesso.
Noi non volevamo intestare il terreno a nome nostro per evitare futuri e costosi passaggi di proprietà. Perciò abbiamo subito pensato di fare una Associazione a cui intestare il tutto e il 16 ottobre 1997 a Cagliari, davanti al Notaio, con le persone che condividevano il nostro cammino abbiamo fatto l’Associazione, senza scopo di lucro, “Comunità Mariana Missione Giovani” con presidente Teresina. Io sono subentrato alcuni giorni dopo come segretario e il 30 ottobre abbiamo fatto il compromesso per l’acquisto del terreno usando i soldi che Teresina aveva maturato con la sua pensione girata in banca durante la sua permanenza in India. Il 1° novembre, Festa di tutti i Santi, insieme alla signora Liliana Frau e ad un’altra amica del suo gruppo, venute da Cagliari, abbiamo messo la statua della Madonnina (usando una colonnina di ferro dismessa dalla Parrocchia) nel nostro terreno affinchè Maria lo custodisse e ci aiutasse a pagarlo. Vedremo nel prossimo numero, come la Madonna è stata di parola e non ha saltato una scadenza.
Nelle foto
in alto e i basso a sinistra: i nostri incontri a Olbia.
in basso a destra: 1 ottobre 1997, poniamo la Madonnina nel nostro terreno.
la seconda dall'alto: a Cagliari, il 16 ottobre 1997 dopo aver firmato l’atto costitutivo della nostra Associazione.