Spettacoli
“CHIARA, PICCOLA ... GRANDE LUCE” - CHE SPETTACOLO!
(il volantino dello spettacolo)
Il 2008 è stato per l’Oasi della Gioia l’anno che ha segnato i suoi primi dieci anni. Un percorso pioneristico che padre Sergio e Teresina hanno affrontato con coraggio, fede e speranza. Come tutte le situazioni primordiali, le difficoltà sono state innumerevoli, ma la Provvidenza ha voluto assistere ed accompagnare il progetto di Maria realizzando attraverso la volontà e l’ottimismo di Teresina e padre Sergio, un luogo di pace e amore per il prossimo, un orizzonte che a volte appare solamente come una linea irraggiungibile. Questi dieci anni li abbiamo ripercorsi ad agosto durante il campo estivo ed hanno voluto essere anche oggetto di meditazione per tutti noi, soprattutto per i giovani ed adolescenti. Abbiamo avuto la prova che nulla è impossibile a Dio se noi lo lasciamo entrare nei nostri cuori, nelle nostre volontà spesso limitate da noi stessi: limiti che poniamo davanti ai nostri occhi, pensando di non oltrepassarli. Abbiamo voluto festeggiare tale decennio comunitario attraverso la rappresentazione teatrale “Chiara, piccola…grande Luce”, storia ispirata a Chiara Badano, la giovane del movimento dei focolari morta a soli diciannove anni per un tumore alla spina dorsale. Sulla forza d’amare di questa ragazza abbiamo voluto dire che bisogna essere capaci di guardare in alto e donarsi sempre anche quando la vita si sta spegnendo; anche quando la vita è spesso imbrattata da tanti orrori del nostro tempo, bisogna aprirsi ed offrirsi con tutto il nostro essere.
Abbiamo voluto creare una storia di giovani protesi al bene e alla volontà di cambiamento. Cambiamenti che sono avvenuti anche negli stessi ragazzi che hanno interpretato delicati ruoli di personaggi affranti dalle problematiche dell’aborto, del divorzio, dell’ateismo, della droga. La capacità d’immedesimazione ha portato in tutti loro un traguardo nuovo che ha dato loro una spinta interiore a conoscere più se stessi guardando al personaggio da interpretare. All’inizio, proprio come le prime pietre poste in Comunità, le difficoltà, le insicurezze sembravano soffocare ognuno di loro. Anch’io qualche volta ho dubitato di varcare l’orizzonte, ma la forza di credere in loro e in quello che stavamo facendo in nome di Dio mi ha sempre mandato avanti. Da questa esperienza teatrale, nata tra tante difficoltà abbiamo imparato tanto. Ora ognuno di noi è cresciuto. Ora ci sentiamo parte l’uno degli altri. Ci sentiamo complici di quell’Amore che ci ha uniti e rafforzati anche attraverso le nostre debolezze umane. Questo lo dobbiamo agli strumenti che il Signore ci ha messo davanti e alla nostre volontà che sono il primo passo verso il Signore Gesù.
Ombretta D.M.
Lo spettacolo si è rivelato un vero “miracolo”: io ho sentito forte l’unità e la presenza di Gesù in mezzo. I black-out che ci sono stati non sono riuscita subito ad amarli; al terzo però mi sono inginocchiata a pregare e ho sentito nel cuore che dovevo abbracciare questa croce e continuare ad avere fede. Anche se non ho partecipato allo spettacolo come protagonista, è stato bello amare Gesù aiutando nei cambi scena e nel canto. Grazie per tutto l’amore e per tutte le grazie che mi hanno riempito il cuore.
Pamela S.
E’ stato bello ballare e ringrazio tanto Cristina, la coreografa, che ci ha aiutato. Sono stati bravi tutti e si è visto che questo spettacolo è stato fatto con amore.
Teresa C.