Le conferme della Madonnina
Un’esperienza di Fede è sempre animata da viva speranza; si crede e si intravede il tragurado, ma i primi passi si muovono nel buio.
Camminando poi il Signore illumina, sostiene e conferma la chiamata. Così ha fatto anche la Madonna con noi.
La statua della Madonnina che avevamo messo “a guardia” del terreno acquistato è diventata importante per noi. Quando qualcuno veniva a trovarci lo portavamo a vedere la Madonnina nel nostro terreno. Nel mese di settembre del 1997 ero stato in Sicilia a un corso del Rinnovamento nello Spirito. Una sera, alla fine della Messa, si avvicina una signora e mi dice: “Ho un messaggio per te”. “Quale messaggio ?” le risposi.
Mi disse: “Gesù ti dice: «NON TI ASPETTARE UN GRAZIE DAGLI UOMONI. IO TI DICO GRAZIE»”.
Io rimasi sorpreso perché non ero abituato a queste cose. Però onestamente riconobbi che il messaggio era centrato, perché effettivamente io avevo nel cuore alquanto dolore per precedenti situazioni di incomprensione e ingratitudine. Rimasi in contatto con Rossella -così si chiama questa signora- che nel mese di novembre venne a trovarmi alla Madonnina con suo marito Giampiero e appena scesa dalla macchina e vista la chiesetta di S.Agostino, dove c’è la Madonnina, prese un colpo. Si ricordò della immagine mentale che aveva avuto durante la preghiera a Medjugorie: lungo un viale alberato aveva visto un grande cartellone di Papa Giovanni Paolo II, vestito di bianco, con le braccia aperte; subito dopo questo viale una chiesetta piccola, intorno alla quale giravano varie altre chiese. A Medjugorie non aveva capito il significato di tali immagini.
La sua sorpresa scendendo dalla macchina fu lo scoprire che la chiesetta piccola che aveva visto dopo il viale alberato, intorno alla quale giravano le altre chiese, era la chiesa della Madonnina. Lì per lì non dissi niente; in seguito però capii che quel segno poteva significare che la realtà della Madonnina è destinata ad avere un ruolo particolare nella Chiesa e che pian piano verrà fuori il disegno di Maria su Civitavecchia.
Questa interpretazione mi è stata poi confermata da un’altra rivelazione privata dove la Madonna dice: “Da questo luogo che mi è caro inizierà la rinascita spirituale della S. Chiesa di Roma…” Dopo la S.Messa, siamo stati insieme a pranzo e tutto il pomeriggio; li ho portati a visitare la Madonnina nel nostro terreno e mentre eravamo lì in preghiera, Rossella ha avuto l’immagine di un pozzo scavato da una trivella, (grande come quelle dei pozzi petroliferi) da cui sgorgava tanta e tanta acqua…Mi disse: “L’opera che qui nascerà sarà una sorgente di acqua viva per tanti giovani e per il popolo di Dio”. Ma proprio per questa famiglia la Madonnina aveva riservato una sorpresa, lascio la parola a Rossella: “Non potrò mai dimenticare quando nel novembre 1997 siamo venuti a trovarti a Civitavecchia e prima di ripartire, dopo la bella giornata trascorsa insieme, mi hai regalato un calendario cartonato che ancora conservo, su cui sono raffigurati Madre Teresa di Calcutta e Padre Pio, binomio allora ancora insolito. Oggi ho la certezza che la venuta in quel luogo benedetto da Dio, abbia segnato la tappa più importante della mia vita. E’ lì che ho strappato alla Madonnina la grazia di un figlio; è lì che Lei ha detto a Gesù “non hanno più vino”; è lì che Madre Teresa e Padre Pio hanno chiesto Vimal al Signore, il quale mi è stato assegnato dalle Suore Missionarie della Carità di Roma dopo solo 20 giorni. Tu sai bene Padre Sergio che desideravamo un figlio da oltre 19 anni, ma evidentemente la venuta a Civitavecchia doveva segnare la svolta di un lungo calvario percorso con la fiducia che Dio è Padre buono e non si lascia mai vincere in generosità. Grazie padre Sergio perché sei stato e sei un filo invisibile di una ragnatela tessuta per noi verso il Cielo!”. La mia permanenza alla Madonnina mi faceva sentire e sperimentare ogni giorno la presenza, l’azione e le meraviglie di Maria.
Il 21 novembre 1997, in una lettera ai membri della Comunità, scrivevo: «In questi ultimi mesi abbiamo sentito in modo particolare la presenza di Maria, che, prendendoci per mano, ci ha fatto strada facendoci arrivare qui “da Lei” a Civitavecchia e confermandoci questa chiamata in vari modi... Infatti sentiamo una grazia l’essere qui in questo luogo scelto e “toccato” da Maria e, nell’atmosfera mariana di preghiera, di amore e di pace che qui si respira, ci è sembrato di capire che Maria vuol fare di noi uno strumento nelle sue mani per il trionfo del Suo Cuore Immacolato (trionfo da Lei predetto a Fatima) e per il particolare disegno mariano che Lei ha su di noi per i giovani di oggi. Perciò, il giorno della festa dell’Immacolata: “anche se non siamo fisicamente tutti insieme” ci proponiamo di fare la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, per dirLe che vogliamo con tutto il cuore lasciarLa vivere e operare in noi, in modo che davvero possa far di noi “ciò che Le piace” e che vogliamo abituarci ad entrare nel Suo “modo di vedere, di sentire, di amare, di pregare e di operare”». Così l’8 dicembre 1997, pur trovandoci in posti diversi, (Sardegna – Civitavecchia – Bergamo), abbiamo fatto per la prima volta la Consacrazione alla Madonna. La nostra Comunità è nata da questa Consacrazione. E la stessa formula di Consacrazione la ripetiamo ancora oggi quando -singolarmente o insieme- rinnoviamo la nostra Consacrazione a Maria.
Nelle foto
in alto: Rossella e Giampiero alla statua della Madonnina nel terreno acquistato
in basso: l’atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, proprio della nostra Comunità.