E la strada si apre... passo dopo passo
Così cominciava il ritornello di una canzone GEN di qualche anno fa... cosi è stato anche per noi... la strada ha incominciato ad aprirsi e i vari passi a susseguirsi: la registrazione del terreno, l’arrivo di Teresina alla Madonnina, la realizzazione della recinzione, il primo campo–comunitario... così pian piano, passo dopo passo il disegno di Maria ha cominciato a delinearsi.
Domenica 10 maggio 1998, festa della Mamma, Teresina dalla Sardegna mi annunciava che sua mamma, al cui capezzale lei si trovava, era partita per il cielo. Subito mi attivai per potere partire in aereo e raggiungerla al più presto. Infatti la sera stessa ero a San Sperate (Cagliari) per partecipare al loro dolore e alla loro preghiera. Lunedì ho confessato tutto il giorno e il martedì abbiamo celebrato i funerali.
Mercoledì, 13 maggio, festa della Madonna di Fatima, abbiamo ricevuto un regalo dalla Madonna: a Cagliari, di fronte al notaio, Teresina, quale Presidente della nostra Associazione, ha firmato l’atto di registrazione del nostro terreno, atto che è stato poi controfirmato a Civitavecchia dal sig. Aldo Muneroni (che ci aveva venduto il terreno) il 28 maggio seguente.
Nei giorni seguenti io sono tornato a Civitavecchia, per continuare il mio servizio pastorale alla Madonnina; Teresina invece si è ancora fermata a casa per sistemare varie cose sia a livello personale che familiare.
Sistemate le varie faccende, nel mese di giugno, Teresina mi ha raggiunto a Civitavecchia e si è appoggiata per alcuni mesi a Tarquinia, a casa della signora Luigina Ferri, che si è offerta ad ospitare Teresina per la notte; al mattino, questa signora accompagnava Teresina alla Madonnina per la Messa; lei poi tornava a Taquinia e Teresina restava alla Madonnina tutta la giornata e alla sera io la riaccompagnavo a Tarquinia per la cena e per il riposo. Durante il giorno Teresina dedicava molto tempo alla preghiera nella chiesetta della Madonnina, consumava il suo parco pasto in macchina (non avevamo la possibilità di andare alla trattoria) e li sul sedile della macchina si riposava un po’ al pomeriggio; incontravamo anche varie persone, esaminavamo insieme vari programmi, come la preparazione del viaggio a Medjugorie in agosto e del primo campo–comunità ai primi di settembre.
Quei primi mesi vissuti nella povertà e nella semplicità, sono stati un po’ il nostro noviziato, mesi benedetti da Maria, che attraverso la Sigra. Tiziana Funari ha poi aperto a Teresina le porte di un alloggio a Civitavecchia, in via Amba Aradam.
Nel mese di luglio sono scesi dal Veneto Luigino Collotto (il marito di Zita) e Dario Pianezze, i quali, aiutati da giovani Antonio Velotti e Goffredo Catacchio, hanno messo in opera la recinzione del terreno acquistato.
Dopo il viaggio a Medjugorie nel mese di agosto, abbiamo affrontato il primo campo–comunità a Civitavecchia nella struttura della Scuola Materna di Pantano. È stato un po’ il punto di partenza della Comunità, che è nata ufficialmente l’8 settembre 1998, con la Consacrazione alla Madonna insieme a Mons. Girolamo Grillo e a tutta la Comunità davanti alla Madonnina delle Lacrime.
Dopo il Campo, la Comunità ha cominciato il suo cammino radunandosi mensilmente nel nostro terreno usando i containers, oppure - se il tempo era brutto – da qualche altra parte che trovavamo di volta in volta.
Nel mese di ottobre un cambiamento: il Vescovo Mons. Grillo mi chiese se ero contento di fare il cappellano dell’ospedale di Civitavecchia.
Naturalmente risposi che ero contento di fare l’obbedienza; se da una parte mi dispiaceva lasciare la Madonnina, dall’altra ero contento di condividere e portare la luce della fede al dolore dei malati, esperienza che io non avevo mai fatto. Così il 23 ottobre ho cominciato il mio servizio come cappellano all’ospedale di Civitavecchia.
È stata una scuola d’amore e di donazione che ha toccato e plasmato il mio cuore. La cappella dell’ospedale è diventata anche il punto di riferimento per la comunità che animava soprattutto le celebrazioni solenni e portava raggi di luce e fiotti di vita nel contesto sovente pesante dell’ospedale.
Il servizio come cappellano all’Ospedale di Civitavecchia mi permetteva di seguire bene anche il cammino della comunità nascente.
Il 2 novembre 1998 –altra grazia della Madonna– riuscivamo a completare, con la donazione di Fausto Alverà, il pagamento dei due ettari di terreno acquistati.
Nelle vacanze di Natale 1998 abbiamo poi organizzato la tre giorni della Comunità in Sardegna, dove Salvatore Picciau e Paola Rosas, con tanto amore hanno messo la loro casa (di tre piani) a disposizione della Comunità. Erano i primi passi, che hanno permesso e determinato poi tutti i passi successivi.
Nel frattempo ci era stato dato il suggerimento di fare domanda al Sindaco di allora, l’Avv. Pietro Tidei, per avere un appartamento popolare per Teresina. Abbiamo fatto la domanda e -il 13 maggio 1999– veniva assegnato a Teresina un’appartamento al piano rialzato nell’Ospedale vecchio di Civitavecchia, a Piazza Calamatta. Nel mese di giugno Salvatore Picciau con la sua famiglia sono venuti, dalla Sardegna, ad aiutarci nel fare il trasloco da via Amba Aradam all’appartamento di Piazza Calamatta. È stato un passo importante, perché io, che insegnavo anche all’Istituto di Scienze religiose, dall’altra parte di Piazza Calamatta e avevo li la miaresidenza, venivo a trovarmi a pochi passi dalla casa di Teresina che è diventata poi praticamente sede dell’associazione, luogo di incontri, di confessioni e di momenti di preghiera.
Era la Provvidenza che passo passo ci conduceva e ci permetteva di portare avanti il progetto di Maria.
Nelle foto
in alto: Luigino e Dario con Luigina e Teresina
in basso: La consacrazione a Maria con Mons. Grillo