Piacevoli sorprese...
La realizzazione del disegno di Dio non è mai facile... il Signore non ci toglie le difficoltà, ma ci aiuta sempre a superarle. Questa è stata anche la nostra esperienza, con la quale abbiamo toccato con mano la provvidenza e il materno aiuto di Maria.
Era il 2 aprile 1998, con Teresina eravamo un po’ preoccupati, perché s’avvicinava il giorno in cui avremmo dovuto pagare la seconda rata del terreno che stavamo acquistando e mancavano 10 milioni di lire. Al mattino avevamo pregato insieme davanti alla Madonnina esortandoci ad avere fede e Teresina quel giorno, non senza qualche lacrima, era restata a lungo a pregare davanti alla Madonnina chiedendo la Provvidenza.
Nel tardo pomeriggio arriva un pellegrinaggio e l’organizzatore, Luciano Salvioni di Roma, dopo avermi salutato affettuosamente, mi dice allegramente:” Tieni questo pezzo di cioccolato” e mi tira in mano un pacchetto incartato con un foglio di giornale e con la forma di una tavoletta di cioccolato. Appena preso il pacchetto, mi sono subito reso conto che non era rigido, ma morbido e leggero… “Cosa sarà mai?”…era una mazzetta di banconote da 100.000 lire ed erano esattamente 10 milioni di lire: la somma mancante per la rata del terreno.
Questo fatto non ce lo siamo più dimenticati e abbiamo chiamato Luciano: “L’uomo del cioccolato”. Ma come mai “l’uomo del cioccolato” mi aveva portato 10 milioni? Ci eravamo conosciuti nel pomeriggio del 25 gennaio precedente: aveva accompagnato un pellegrinaggio alla Madonnina e mi aveva raccontato la sua conversione dovuta all’intervento di Padre Pio. Al che, anch’io gli avevo spiegato come mai mi trovavo lì alla Madonnina e il progetto che la Madonna mi aveva messo nel cuore e che con Teresina stavamo realizzando. Ecco cosa egli stesso ci racconta di quel momento:
“Quando andando in pellegrinaggio dalla Madonnina conobbi Padre Sergio, presentatomi da Maria, una cara amica, egli nell’occasione mi comunicò quello che aveva intenzione di fare con la collaborazione di Teresina (la quale aveva già dato a Padre Sergio tutti i suoi risparmi); naturalmente, per andare avanti ci volevano un po’ di fondi, ma non quelli del caffè! Io sono un tipo un po’ scettico per natura e anche marchigiano; siccome sono figlio spirituale di San Pio, molto indegnamente chiesi: “Padre Pio me posso fidà de ‘sto prete?”. Nella notte feci un sogno: c’era una grande piazza circolare, da una parte c’era Padre Sergio e da ogni lato della piazza, giovani e meno giovani andavano verso lui e si fermavano intorno a lui; certi momenti era come se l’immagine di Padre Pio si sovrapponesse a quella di Padre Sergio. Dall’altra parte Padre Pio guardava come se dicesse: Vedi? Ed io non ebbi più dubbi”.
Ma le sorprese non erano finite. Avevo pensato di collocare nel terreno qualche container o roulotte come punto d’appoggio per noi e per i nostri primi incontri. Il 1° aprile mi trovavo a far scuola a scienze religiose, quando tra un’ora e l’altra si è presentato Don Renzo Copponi, allora responsabile della Caritas e mi chiede se volevamo accettare 3 containers che venivano donati dalla Caritas di Roma: c’era da pagare solo il trasporto. A me non sembrava vero: era proprio un regalo della Madonna, un “pesce d’aprile” che veniva dal cielo. Così nei giorni dopo abbiamo chiamato una ruspa e preparato le piattaforme per appoggiare i containers che sono arrivati il 4 aprile. Non dimenticheremo l’amore di Don Renzo che si è offerto ad anticiparci le spese del trasporto che io gli ho rimborsato un po’ di tempo dopo. Il Signore manda sempre i suoi Angeli per spianarci la strada: Don Renzo è stato uno di questi e cogliamo l’occasione per ringraziarlo di cuore.