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LA PAROLA
DEL MESE

NELLA MISURA IN CUI PARTECIPATE ALLE SOFFERENZE DI CRISTO, RALLEGRATEVI PERCHÉ ANCHE NELLA RIVELAZIONE DELLA SUA GLORIA, POSSIATE RALLEGRARVI ED ESULTARE”

(1PT 4, 13).

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Un sogno premonitore

I sogni sono sogni. Possono però essere strumenti del Signore per annunciarci o confermarci il Suo Disegno, soprattutto quando sembra impossibile o assurdo... ce ne rendiamo conto soltanto dopo che le cose si sono avverate.

La permanenza nel Santuario della Madonnina era ricca di sorprese. Non solo per i miracoli di guarigioni fisiche di cui per due volte sono stato testimone, ma anche per le guarigioni spirituali che ogni giorno constatavo nel confessionale; persone che arrivavano a confessarsi dopo 20-30 anni, dicendo: “Padre, sono entrato in Chiesa, non so cosa mi sia successo; ho sentito nel cuore: «Va a confessarti», sono qui, mi aiuti lei”. E tanti altri fatti di questo genere.
Ma la Madonna il giorno di Pasqua del ’98 ha voluto farmi un regalo particolare. Lascio direttamente la parola allo strumento che Maria ha voluto usare: “Non sono mai stato molto praticante, ma vivo la mia fede dentro di me amando la mia famiglia ed il mio prossimo, cercando d’essere sempre corretto. Sono passati oltre 12 anni eppure ricordo con nitidezza le circostanze che si conclusero con un sogno che era, come poi scoprii, premonitore.

Statuetta madonnina

Era il 1995 e come già ho detto, non ero praticante, mentre mia moglie, forse aiutata da una famiglia sempre credente e osservante, ha avuto continuamente una forte fede in Padre Pio, cosa che a me non diceva nulla….
Una notte successe che mi svegliai fortemente agitato da un sogno che tenni per me per alcuni giorni, poi un mattino chiesi a mia moglie se avesse mai sognato Padre Pio e lei rispose che non aveva mai avuto quella fortuna e così decisi di raccontarle il mio sogno.
…Era una sera di primavera e mi trovavo in un campo, o meglio in un appezzamento di terreno incolto in un posto mai visto prima, ma che riconobbi essere nei pressi della chiesa della Madonnina di Pantano. Al centro di questa terra c’era un gruppo di persone radunate intorno ad un sacerdote che io non riuscii a distinguere; tra questa gente riconobbi però parecchi membri della mia famiglia, tra i quali mio cognato Stefano. In particolare notai un altro sacerdote che allora non conoscevo (Don Giuseppe di Narni), il quale in altre situazioni e luoghi ha segnato molto quel periodo della nostra vita. Io come mio solito me ne stavo in disparte ed osservavo la scena con indifferenza.


E’ importante una precisazione: all’epoca del sogno, mio cognato e mia sorella erano separati ed i miei nipoti, non battezzati, non avevano minimamente idea di chi fosse Padre Sergio.
Come dicevo prima, ero in disparte, quando sentii battermi ripetutamente sulla spalla con una certa forza, ma non volevo assolutamente girarmi; allora venni letteralmente girato ed obbligato a guardare dietro di me e mi trovai faccia a faccia con Padre Pio che con volto sereno ma serio mi disse: “Tu credi che io non esista, ma io esisto davvero”. Mi inginocchiai e mi misi a piangere, poi corsi via con un forte desiderio di raccontare a chiunque avessi incontrato che Padre Pio esisteva e che io l’avevo visto. Sulla strada incontrai mio padre, al quale volevo far capire ciò che mi era successo e lo supplicavo di credermi nell’esistenza di Padre Pio e lui mi disse che credeva a ciò che gli avevo detto. Dopo qualche mese i miei tormenti notturni non erano finiti, difatti sognai di rispondere al cellulare e di vedere apparire distintamente sullo schermo tre immagini che io non avevo mai preso in considerazione prima d’allora: il Sacro Cuore di Gesù, la Madonnina di Pantano, il Volto di Gesù.

Passò del tempo, era il 12 aprile del 1998, festa della S. Pasqua; aspettavamo la nostra seconda figlia e mia moglie mi chiese d’accompagnarla a Messa. Andammo a Pantano per la Messa delle 19,00 ed era celebrata da un sacerdote di nome Padre Sergio che mia moglie aveva già conosciuto tramite una sua cugina ed alla fine della celebrazione volle presentarmelo. Cominciammo a parlare del più e del meno ed a un certo punto Padre Sergio ci disse che avrebbe voluto farci vedere la Madonnina nel terreno appena acquistato da lui e Teresina, che era proprio lì vicino e con la benevolenza del Signore, avrebbero costruito una casa per loro, per i giovani e per le famiglie che fossero state loro vicine. Prendemmo la macchina e quando andammo sul posto per poco non mi venne un colpo! Il luogo era il posto esatto del mio sogno, lo riconobbi subito ed ebbi solo la forza di balbettare qualcosa all’orecchio di mia moglie, che cominciava a guardarmi preoccupata, ma io non riuscivo a dire molto, sapevo solo che lì già conoscevo ogni cosa, anche se non ci avevo mai messo piede. Ritornando in macchina, P. Sergio, che aveva sentito l’accenno del sogno fatto a mia moglie, mi chiese di spiegargli meglio le mie poche parole. Al che non potei fare a meno di raccontargli per intero il sogno. Rimase molto colpito e fu per lui una conferma importante. Quello che successe poi è cosa nota: oggi in quel terreno c’è “L’OASI DELLA GIOIA” ed a fianco di P. Sergio e Teresina ci sono molte persone di mia conoscenza. Quello che allora sembrava impossibile, come la riconciliazione di mia sorella con il marito e la loro conversione, insieme a quella della loro famiglia, l’importanza che avrebbe rivestito per loro e per tutti noi quel luogo, quel sacerdote e tutta la Comunità mi erano stati anticipati da Padre Pio. Dopo quella prova decisi di recarmi a S. Giovanni Rotondo. La sera appena arrivato, mentre stavo parlando con delle persone, sentii un grande profumo di rose. La mattina successiva all’alba, andai al Santuario e mentre cercavo raccoglimento e risposte a tutte le mie domande, inginocchiato di fronte alla tomba di Padre Pio, sentii una mano calda che si appoggiava alla mia nuca; pensavo fosse mia moglie, ma mi voltai e ... solo allora capii e sentii che il Padre mi accoglieva e che aveva voluto ancora una volta dimostrarmi la Sua presenza. Tuttora penso che Padre Pio abbia mandato Padre Sergio tra di noi con lo scopo di aiutarci e trasmetterci il bene e la fede per rendere meno faticoso e più gioioso il cammino terreno di chiunque ha la fortuna d’incontrarlo e conoscerlo”.

Continua ...

Nella foto
La statua della Madonnina nel terreno da poco acquistato