GMG Cracovia 2016
Il nostro viaggio è iniziato il 24 Luglio da Roma e il giorno dopo con altri 130 ragazzi raccolti dalla Diocesi di Belluno-Feltre abbiamo attraversato con due pullman l’Austria (dove abbiamo pernottato) e la Rep. Ceca, per raggiungere il 26 Luglio la cittadina polacca di Brzesko, situata a circa 60 km da Cracovia. Ad aspettarci c’erano le numerose famiglie della parrocchia che ci avrebbero ospitato in quei giorni di permanenza in Polonia. Al di là delle difficoltà linguistiche e delle abitudini alimentari, ci siamo sentiti amati e possiamo testimoniare come la richiesta di Papa Francesco sia stata accolta da tante famiglie delle parrocchie confinanti con Cracovia. Nei primi giorni abbiamo visitato uno dei posti scelti dal Pontefice come “luogo della Misericordia”: i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.Ci hanno colpito i momenti profondi di preghiera vissuti insieme: la Via Crucis e la Veglia al Campus Misericordiae, dove siamo stati aiutati a interiorizzare il messaggio di fraternità e di misericordia che il Santo Padre ha sottolineato più volte. Domenica 31 Luglio, durante l’omelia della celebrazione conclusiva della GMG al Campus Misericordiae, il Santo Padre ci ha paragonato alla figura di Zaccheo, bisognoso di misericordia e fortemente amato da Gesù. Infine il Papa ci ha chiesto di donare gratuitamente agli altri la grazia che ci è stata data da Dio, “perché tanti l’aspettano, e l’aspettano da noi!”.
Di seguito riportiamo alcune emozioni e sentimenti dei ragazzi del nostro gruppo che hanno vissuto questa esperienza:
“Questo della GMG è stato uno dei primi viaggi-pellegrinaggi in cui mi sono veramente sentita di essere alla ricerca, alla ricerca di qualcosa dentro di me e forse di esserne per la prima volta consapevole. Spesso, secondo me, lo si dà troppo per scontato di essere alla ricerca, ci sembra quasi normale quando in realtà non lo è affatto! La ricerca è veramente tale quando la si sente nel cuore, quando si percepisce dentro che ogni passo da quel momento deve essere posto in quella precisa direzione. Questo l’ho capito di certo e, anche se per ora la meta non so assolutamente quale sarà, devo, voglio ma soprattutto sento di volermi veramente impegnare a raggiungerla! Questo è quello che mi porto nel cuore dal giorno che sono tornata dal viaggio e sento di averlo imparato in particolare il giorno in cui ci siamo avventurati verso il campus misericordiae per la veglia che ci sarebbe stata la sera con il papa. Il “breve” tratto di strada che abbiamo fatto per arrivare (più di 10km), nonostante il peso degli zaini, il caldo di mezzogiorno, il sudore, le spalle a pezzi, i piedi doloranti, la sete, gli insetti, le soste inesistenti, il tutto accompagnato da imprevisti e anche qualche lamentela, è volato con un’ allegria e una soddisfazione indescrivibili. Passo dopo passo acquistavamo più energia e forza (anche se il corpo man mano sembrava cedere) e avevamo anche il fiato per cantare e scherzare.
I piedi avevano ormai preso il via. E’ in quei momenti che ho capito il valore del “camminare”: è l’azione che facciamo più spesso durante una giornata ma la sottovalutiamo e non gli diamo mai la giusta importanza. Ogni passo durante questo pellegrinaggio tramutava la fatica in gioia, la tristezza in danza (a volte letteralmente e non solo come dice la canzone!) e pur nella sofferenza, spesso più che concreta, mi sentivo sempre leggera e felice nell’animo di vivere insieme agli altri ogni sensazione, emozione, discorso, risata, lamentela, spruzzata e confidenza. Ad ogni passo ero più piena!
Ringrazio il Signore per avermi dato la gioia di vivere questi momenti stupendi e di avermelo permesso con la compagnia migliore che potessi avere!”
Consuelo S.M.