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LA PAROLA
DEL MESE

NELLA MISURA IN CUI PARTECIPATE ALLE SOFFERENZE DI CRISTO, RALLEGRATEVI PERCHÉ ANCHE NELLA RIVELAZIONE DELLA SUA GLORIA, POSSIATE RALLEGRARVI ED ESULTARE”

(1PT 4, 13).

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gen-dic 2018Giornalino 2015

“ESSERE” DISCEPOLO

A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.
Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
(Mt 28, 18-20)

Ecco allora il compito della Chiesa, “Andare in tutto il mondo per FARE DISCEPOLI tutti i popoli”, battezzandoli ed insegnando loro quello che il Signore aveva detto.

Gesù dice: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8, 31-32)

Gesù viveva insieme ai suoi discepoli, e discepoli imparavano dal maestro ascoltandolo, ponendo domande, vedendo le sue azioni, assumendone i suoi comportamenti. Per questo essere discepoli significa ascoltare la Sua parola, ascoltare la parola di Dio, metterla in pratica, concretamente. Dobbiamo quindi imitare Gesù, non esteriormente, ma assumendo i suoi valori, il modo di pensare e di agire. La novità e che è Gesù risorto che ci rende suoi discepoli, nella misura in cui ci apriamo alla grazia, facendoci trasformare dallo Spirito Santo.

Non ci dobbiamo preoccupare se cadiamo, perchè non siamo santi, ma avere la convizione che è il Signore che ci conduce, secondo i suoi tempi. Il nostro compito è tenere lo sguardo fisso verso Gesù, il nostro maestro.

Ci sono 2 coordinate per crescere come veri discepoli di Gesù: stare con Lui e andare a predicare.
L’incontro con Gesù segna, quindi, in modo decisivo, la vita di una persona. Il discepolo è colui che “sta con” Gesù Maestro, che ha fatto l’esperenza di conversione, accettando il mandato di evangelizzare, in continua crescita per preparare il servizio che il Signore gli affida.

Cosa vuol dire “stare con” il Maestro?
Gesù era un maestro itinerante e i suoi discepoli dovevano stare con Lui in qualunque luogo e in qualuque situazione, fino ai piedi della croce.

Con la preghiera noi raccogliamo le confidenze del Maetsro che dice: “Non vi chiamo più servi ...ma vi ho chiamato amici, perchè tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.” (Gv 15,15), così il rapporto di fiducia e di intimità che si instaura tra Gesù Maestro e noi suoi discepoli supera quello parentale. La forza che rende reale l’unione con Cristo è lo Spirito Santo: il discepolo ne cercherà sempre la guida.

Tutto ciò porta il discepolo a condividere tutto ciò che il Maestro ci ha insegnato: la fede, l’abbandono all’amore del Padre, la compassione per i poveri, gli ammalati, i peccatori, la certezza del regno di Dio.
Gesù diventa pertanto l’autorità della nostra vita.

Bisogna essere discepoli disponibili, non si tratta solo di sapere la verità, ma di fare la verità nella nostra vita, di amare la verità, cambiando abitudini, amicizie.

Il discepolo stà anche con gli altri discepoli di Gesù Maestro, insieme, discepoli tra i discepoli, crescendo come membri della chiesa.

 

Il diavolo sorride quando facciamo progetti, ride quando ci affaccendiamo troppo, ma trema quando preghiamo. Specialmente quando preghiamo in gruppo”
(Corrie Ten Boom)

Documento Essere discepolo