2008
India: sospinti e guidati dall'amore
Il 1 luglio 2008 ho nuovamente messo piede su quell’aereo che in 9 ore mi avrebbe condotto dall’altra parte del pianeta. E già, perché esattamente un anno prima, avevo vissuto l’esperienza dell’India e, quasi inaspettatamente, questa era lì, ancora una volta, ad attendere… non solo me, poiché il gruppo si era fatto più numeroso e vario… giovani, consacrati e una famiglia. Vite diverse, personalità diverse, ma ciò che ci aveva spinto era un fine comune: l’Amore. Quest’anno ad attenderci e a farci gli onori di casa è stata Yesu Mary che si è fatta l’anello di congiunzione tra noi europei, quasi spaesati in una terra così affascinante, e tutta la gente che il Signore ci avrebbe messo sul nostro cammino. La prima destinazione: Bangalore: in una casa religiosa dove sacerdoti del posto accolgono sovente gli europei. Il primo giorno è stato un po’ d’ambientazione, soprattutto per i “nuovi”, per iniziare ad immergersi in una realtà veramente particolare che di lì a poco avrebbe lasciato tutti senza parole. E così nei giorni successivi abbiamo iniziato ad incontrare volti già conosciuti nei quali si leggeva l’ardente desidero e necessità di ricevere parole impregnate dell’amore di Gesù, che li avrebbero illuminati, aiutati a camminare sulla strada giusta, consolati nelle difficoltà. In tutti gli incontri sia organizzati che occasionali che sono stati fatti nella permanenza a Bangalore, quello che ho notato in tutti quei volti è stato questo.. la risurrezione e la forza di ricominciare o di andare avanti. E’ stato un dare, ma anche un ricevere.
L’incontro fatto a casa della famiglia di Yesu Mary ha arricchito tutti. Tante donne, giovani sposati e bambini che con la bibbia in mano e seduti su tappeti in una piccola stanza, erano lì per condividere insieme una grande realtà… la vera vita, quella che Gesù ci insegna. Come potete ben immaginare, noi non capivamo la loro lingua, anche se P.Sergio provava a tradurre, ma non tutto arrivava a noi in un modo preciso…ma quelle parole pronunciate in tamil, arrivavano non solo ai nostri orecchi, ma anche al nostro cuore, perché ben capivamo la lingua dell’amore. Uno dei tanti momenti in cui questo si è realizzato, è stato quando siamo stati invitati alla festa di fidanzamento della nipote di Yesu Mary. Che bello vedere due giovani che nell’iniziare la loro vita come coppia, mettevano tutto nelle mani di Dio. Infatti questa festa a loro dedicata è iniziata con una messa, celebrata da P.Sergio, e proseguita con delle usanze tipiche del posto. Se dovessi definire questo viaggio in un qualche modo, lo chiamerei il viaggio “della bellezza della famiglia”… una famiglia che stava sbocciando nel nome di Dio, come quella della nipote di Yesu Mary, una famiglia che accoglie la vita come quella di Roopa che di lì a pochi giorni avremmo incontrato, e la bellezza di donare una famiglia a tanti bambini, che non sanno cosa vuol dire averne una, attraverso le adozioni a distanza. Infatti la mattina del 5 luglio tutti noi abbiamo avuto il piacere di incontrare alcuni dei bambini adottati a distanza da famiglie italiane. Insieme a P.Santosh, il sacerdote presidente dell’associazione per le adozioni a distanza, siamo andati nelle scuole di questi bambini e qui ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi e di toccare con mano la serietà e i risultati concreti di queste adozioni. Dopo aver dato loro caramelle, che come sempre Teresina aveva a portata di mano e scattato qualche foto da portare alle famiglie italiane, siamo andati alla sede di questa associazione e qui abbiamo avuto notizie più approfondite al riguardo.
Tornati nella casa che ci accoglieva abbiamo preparato il bagaglio per la partenza del giorno dopo per Mysore. Un pullman turistico in due ore e mezzo ci ha condotto in una cittadina che quel giorno regalava a P.Sergio, Teresina e a tutti noi una grande emozione: il battesimo della figlia di Roopa e Antony. La cerimonia è stata molto semplice ma bella e ricca di emozione. Infatti a fare da madrina e padrino alla bimba sono stati la sorella di Teresina, Maria Elena e suo marito Elviro, che con la loro figlia Eleonora, sono venuti con noi in India per avere l’incontro tanto atteso con Roopa e proprio per questa celebrazione del battesimo. Sono loro la famiglia che tanti anni fa hanno adottato a distanza una bambina che aveva avuto tanti problemi familiari e di salute; oggi quella bambina è diventata donna ma soprattutto mamma, grazie in particolar modo al loro amore. I festeggiamenti sono continuati nella loro umile casa, dove si respirava una gioia unica. I successivi giorni lì trascorsi sono stati all’insegna dell’amore…amore verso tutte quelle bambine orfane con cui abbiamo giocato e pregato…amore da parte di Eleonora, ragazza di 14 anni e Tiziano che hanno sentito di voler anche loro dare una speranza e un futuro a chi è in difficoltà, attraverso l’adozione a distanza e amore anche nell’accettare cambiamenti improvvisi. Infatti il 7 pomeriggio P.Sergio torna a Bangalore e di li il giorno dopo insieme a P.Santosh partono per il Jharkhand nel nord India. Inizialmente ci siamo sentiti spaesati, perché abituati a seguire P.Sergio quasi come pecorelle in tutti gli spostamenti e le cose da fare; invece in quel momento ognuno di noi è stato chiamato a prendere le proprie responsabilità e a dare il massimo di se stesso.
Tornati a Bangalore il giorno seguente abbiamo fatto un incontro con tutta la “nostra gente”. E’ stato un incontro importante e tanto atteso perchè in quel momento abbiamo lasciato loro come “le consegne” per il nuovo anno. Abbiamo fatto vedere loro un filmato sui primi tempi della nostra comunità, e ognuno di noi ha dato la sua testimonianza sull’esperienza in India, poi Teresina ha preso il microfono in mano, lasciando tutti con le lacrime agli occhi per la bellezza e la grandezza dell’amore. Abbiamo salutato ognuno di loro imprimendo nei nostri cuori i loro sguardi e sorrisi. Il 10 Luglio era l’ultimo giorno di permanenza. Nel rifare le valigie avevamo in cuore un senso di tristezza e nostalgia. Ognuno di noi si sentiva trasformato, sicuramente più ricco dentro e con la certezza che, se apparentemente può sembrare un paese dimenticato da tutti, non lo è certamente da Dio, che anzi…abita in mezzo a loro! Qui tutto parla di Lui e tutto sembra gridare libertà: la natura perché ancora non contaminata dall’uomo, e l’essere umano, libero dalla schiavitù e da ogni attaccamento materiale. Pronti a donarti tutto, ma non avendo niente, ti donano l’unica cosa che nessuno ha potuto loro togliere… il sorriso!
Tiziana M.
Nelle foto
in alto: la piccola Cecilie con Padre Santhosh e alcuni membri della sua Associazione.
al centro: il fidanzamento della nipote di Yesu Mary e Selvi.
in basso: il primo incontro con la famiglia di Yesu Mary e Selvi
A luglio di quest’anno ho avuto la possibilità di vivere una bella esperienza in India con P.Sergio, Teresina, Tiziana e la famiglia della sorella di Teresina.
Sono partito con l’idea che avrei potuto donare tanto, ma subito mi sono reso conto che ho ricevuto molto di più…guardando quei bambini semplici e poveri, nei loro occhi vedevo tanta purezza, ricchezza e soprattutto una grande libertà. E’ proprio questo che mi ha spinto a voler fare una adozione a distanza. Parlando con P.Sergio, mi consigliò di adottare una ragazza di 14 anni, orfana, che vive nell’istituto delle suore, dove noi siamo stati ospiti per tre giorni. Inizialmente avevo nel cuore l’idea di fare quest’atto d’amore nei confronti di una bambina piccola. Ma quando P.Sergio mi parlò di Varalakshmi e del fatto che così grande, ormai, nessuno avrebbe più voluto prendersi cura di lei, in quel momento ho capito che l’amore non ha età, e che lei, come ogni altro piccolo, aveva bisogno di amore. Per me è stata una grande gioia che ha riempito il mio cuore; perché sapere che un mio piccolo gesto può far tanto, e donare la possibilità di fare una vita dignitosa, mi fa capire che la vita ha senso solo se c’è condivisione, se la mia gioia può diventare quella di un altro.
E’ stato per me un grande dono, il fatto di averla conosciuta personalmente e aver potuto condividere alcuni momenti ordinari come andare a scuola, mangiare, studiare, giocare e pregare con loro; soprattutto è stato importante aver visto con i miei occhi che la realtà delle adozioni funziona. Oggi a distanza di mesi porto sempre questa giovane anima nel mio cuore e soprattutto nelle mie preghiere..ma non solo lei, presento al Signore tutti quei bambini che non hanno avuto la grazia di avere una famiglia e che ancora aspettano qualcuno che possa interessarsi a loro facendo un piccolo grande gesto d’amore.
Tiziano B.
Nelle foto
in alto: Tiziano insieme a Varalakshmi.
in basso: Tiziano tra sorrisi di bimbi.
Viaggio in Nord India
Durante la nostra permanenza a Balngalore, in alcuni colloqui ci è stata descritta una località del Nord India, nello stato del Jharkhand, che ha suscitato in me particolare interesse e desiderio di rendermi conto personalmente della situazione. Così l’8 luglio mattina, con Padre Santhosh siamo partiti in aereo da Bangalore per Delhi e di lì per Ranchi, che è il capoluogo dello stato del Jharkhand (Nord India), per visitare la località prefissata che si trovava a circa 200 km di distanza da Ranchi. Scesi dall’aereo, con una macchina 4x4, ci siamo addentrati per 4-5 ore in un territorio boschivo che faceva pensare alla giungla. Essendo nel periodo dei monsoni, abbiamo trovato scrosci di pioggia ad intermittenza, strade allagate, ponti provvisori su torrenti in piena...
Finalmente alle 9 di sera, grazie a Dio, siamo arrivati a destinazione. Mancava la corrente elettrica e ci hanno accolto con tanto amore al lume di candela. Eravamo veramente stanchi, quindi subito dopo cena, a letto. Il mattino dopo abbiamo salutato il parroco del luogo e celebrato la messa; dopo colazione abbiamo visitato due scuole e dopo aver salutato e ringraziato la famiglia che ci aveva ospitato, siamo ripartiti. Il viaggio di ritorno è stato meno avventuroso in quanto non pioveva e c’era il sole, quindi era più facile riconoscere i percorsi migliori, anche se il passaggio di qualche torrente ci faceva rimanenre con il fiato sospeso, invocando l’aiuto di Gesù, di Maria e di tutti i Santi. Alle 5 di sera eravamo nuovamente a Ranchi, ospiti del seminario “St. Albert College”, fondato dai Padri Gesuiti circa 100 anni fa. Grazie alla loro accoglienza abbiamo potuto fare una doccia, cena, ricreazione e conoscenza con molti di loro; poi a dormire per essere pronti per il viaggio di rientro.
Ma le sorprese non erano finite.
Il mattino seguente, pronti per la partenza per l’aeroporto, avevamo già messo i bagagli nella jeep del Seminario, vengono a dirci che non si poteva andare in macchina all’aeroporto, perchè durante la notte avevano ucciso un ministro e c’era il coprifuoco, per cui le macchine non potevano circolare. Come fare ? No problem ! Siamo andati all’aeroporto in moto, grazie a due sacerdoti “motociclisti” che ci hanno dato uno strappo: per fortuna che avevamo solo il bagaglio a mano !
Pur essendo passato in mezzo a tanti contesti di povertà a noi sconosciuta, questo viaggio ha lasciato nel mio cuore tanto Amore per le persone incontrate e tanta riconoscenza per tutto l’Amore ricevuto.
Padre Sergio Raiteri