IL MIO DIO RISCHIARA LE MIE TENEBRE
La nostra vita spirituale si fonda in un “sì” pieno e totale al disegno di Dio su di noi, abbandonandoci completamente nelle Sue mani, non solo nelle cose belle, ma anche nelle situazioni difficili, nei momenti di buio, quando magari non capiamo con la nostra testa il modo d’agire del Signore. E’ proprio lì che c’è da dire: “Non capisco, ma come Maria credo al tuo Amore e mi abbandono nelle tue mani”.
Nel 2001 sono proseguiti i lavori per la costruzione del Centro, sono stati realizzati concerti mariani sia in Veneto che a Civitavecchia, due pellegrinaggi a Medjugorie e il Campo Comunità dal 22 agosto all’8 settembre. Proprio per l’8 settembre, ultimo giorno del campo, era stato invitato Mons. Girolamo Grillo, a benedire la statua della Madonnina che abbiamo collocato in cima alla costruzione. Si è intrattenuto con la Comunità radunata nel piano seminterrato del Centro e ci ha detto parole molto incoraggianti.
Avevamo ancora nel cuore la gioia del Campo-Comunità terminato con la visita del nostro Vescovo, quando il Signore ha voluto inviare una prova particolare a P. Sergio e quindi a tutta la Comunità.Verso la fine di settembre 2001, P. Sergio ha incominciato a non stare bene. Col cambio di stagione ha contratto un’influenza intestinale che non si riusciva a fermare. Come rimedio il medico gli ha prescritto una dieta, cosa che, aggiunta alla debolezza provocata dalle scariche intestinali, ha ridotto P. Sergio a uno stato di deperimento generale. Dal 10 al 15 ottobre 2001, nonostante P. Sergio si sentisse molto debole, ha accompagnato a Medjugorie il primo pellegrinaggio organizzato direttamente dalla nostra Comunità. Per P. Sergio è stato un pellegrinaggio molto faticoso, segnato da “perché” interiori e da una continua offerta a Maria per tutte le Sue intenzioni sulla nostra Comunità.
Il venerdì 12, dovendo scegliere tra la veggente Vicka e P. Jozo, siamo andati da P. Jozo. Il sabato i veggenti non ricevono i pellegrini per dedicarsi alla preghiera, quindi ci era restato in cuore un certo dispiacere per non essere riusciti a incontrare nessuno dei sei veggenti. Sabato 13 ottobre, mattina, stavamo facendo la Via Crucis salendo sul monte Krizevac. Alla 12^ stazione, con gli occhi chiusi, stavo dicendo ai presenti: “Ringraziamo Gesù di essere morto per noi; ringraziamoLo per averci donato Sua Madre”, quando al mio fianco sento dire “Ciao Padre”. Apro gli occhi e vedo la veggente Vicka che mi saluta abbracciandomi e baciandomi. Dico con meraviglia:”Vicka!” e lei risponde”Vicka prega anche, non parla soltanto”. Al che io le dico: “Vicka ci dici qualcosa?” e Lei: “La Madonna chiede di pregare in modo particolare per i giovani e per le famiglie, che stanno passando un momento tanto delicato e difficile; tutto il tempo libero viene dedicato a cose materiali e il demonio ne approfitta. La Madonna chiede anche di pregare per le Sue intenzioni, per la realizzazione di un Suo progetto”. Al che Le abbiamo detto: ”Noi veniamo da Civitavecchia e stiamo cominciando una comunità per giovanie famiglie”. Lei ha risposto: ”Questa sera, all’apparizione della Madonna, vi presenterò a Lei con tutte le vostre intenzioni e con tutte le vostre famiglie”. Dopo queste parole ci ha salutato velocemente ed è scomparsa tra la vegetazione. Noi siamo rimasti lì a guardarci stupiti per quella improvvisa apparizione, con gli occhi pieni di lacrime ed il cuore gonfio di commozione. P. Sergio ha cominciato a piangere e ha pianto fino in cima al monte Krizevac. Quell’”apparizione” di Vicka per lui è stata la risposta di Maria ai “perché” che aveva dentro e una conferma che Maria ci accompagnava nel nostro cammino pur in mezzo alle difficoltà che in quel momento stava vivendo.
Questo momento non ce lo siamo più dimenticati e anche in seguito è sempre stato per noi fonte di tanta forza e coraggio. Per questo vogliamo allegare qui la foto di quel momento per noi veramente particolare. Nonostante la poca salute (abbiamo anche fermato i lavori di costruzione del Centro) P. Sergio, sostenuto maternamente da Teresina, ha affrontato lo stesso le “Tre giorni” natalizie in Sardegna e a Tarquinia.
A pochi giorni da quell’esperienza io stesso scrivevo ai fratelli della Comunità che erano lontani: “Ci è sembrato di capire che Egli vuole toglierci le nostre sicurezze umane per far crescere la nostra fede ed il nostro totale abbandono in Lui, inchiodandoci nel sì dell’attimo presente, lasciandoci condurre per strade scelte da Lui e non previste da noi”. E’ stato un nuovo “sì”, una nuova conversione, un nuovo abbandonarsi a Lui, un nuovo riscoprire Maria come Madre tenera e premurosa; tutto questo è avvenuto in modo particolare a Medjugorie nel pellegrinaggio che abbiamo fatto dal 10 al 15 ottobre. In quel clima di preghiera pian piano, io P. Sergio , mi son reso conto della necessità di abbandonarmi a Dio e a Maria con più pienezza e totalità. Ma il colpo di grazia è avvenuto il mattino di sabato 13 ottobre, mentre facevamo la Via Crucics sul monte Krizevac. Io personalmente, ho sentito che l’abbraccio di Vicka è stato l’abbraccio di Maria che mi diceva: “Io sono con voi, cammino con voi, di che cosa ti preoccupi?”. E’ stata una conferma della Madonna di tutta la nostra esperienza e del nostro cammino, un invito ad abbandonarci ancora più completamente a Lei, senza tentennamenti e senza riserve.
E nella lettera per la Pasqua del 2002 così scrivevo: “Questa esperienza di malattia è stata l’occasione per riscoprire più profondamente il rapporto con Gesù Crocifisso, per offrirgli tutto, per abbandonarci con ancora più totalità al Suo Amore che guida la nostra storia: “Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male perché Tu sei con me”. (Sl. 23,4)
Si tocca con mano che di tanto in tanto il Signore ci prova per approfondire la nostra fede, per farci giungere a un completo abbandono, dove non confidiamo più in noi stessi, ma in Lui e da Lui ci lasciamo guidare passo dopo passo. Così la vita diventa un camminare alla Sua scuola , che ci lavora e ci matura usando ogni circostanza bella o brutta, gioiosa o dolorosa: tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.