E... la strada si apre
Passo dopo passo... fidandoci di Dio e lasciandoci condurre dal Suo Spirito, come Maria. E, come Lei, sperimentiamo la grandezza del Signore.
Dopo aver capito che Maria ci chiamava a rispondere alle Sue lacrime riportandoLe “i figli che non ha più”, abbiamo deciso di scendere a Civitavecchia a parlare con Mons.Grillo. Così la sera del 24 giugno 1997 io mi sono recato a Iolo di Prato, da Madre Paola e Teresina dalla Sardegna ha preso l’aereo per Roma. Il 25 giugno mattina con Madre Paola siamo scesi a Roma, abbiamo preso con noi Teresina e tutti e tre insieme ci siamo recati dal vescovo di Civitavecchia. Abbiamo presentato a Mons. Grillo il progetto che avevamo in cuore; al che egli disse: “Sei il primo sacerdote che mi chiede di lavorare per i giovani”. Poi ha detto la sua disponibilità ad accoglierci e mi ha invitato a mettergli i nostri progetti per iscritto, in modo che egli potesse parlarne ai suoi sacerdoti e di riportargli tutto nei prossimi giorni. Dopo esserci cordialmente congedati da Mons. Grillo, con Madre Paola e Teresina ci siamo recati subito al Santuario della Madonnina. Ecco quanto scritto nel diario di quei giorni: “Arrivati alla Madonnina, siamo entrati in chiesa, ci siamo inginocchiati di fronte alla statuetta e abbiamo pregato un po’ in silenzio. Si respirava una atmosfera piena di soprannaturale. Dopo un po’ ci siamo alzati in piedi e io ho chiesto: Che cosa chiediamo insieme?. Madre Paola ha detto: “Che Maria prenda in mano tutto Lei”. Io allora ho cominciato a pregare: “Maria ti affidiamo tutto, guidaci tu: Ave Maria…” e abbiamo recitato un’Ave Maria insieme.
Usciti, abbiamo fatto alcune foto, abbiamo visitato la tenda bianca a tre navate, abbiamo comprato alcuni quadri e ricordini e siamo saliti in macchina e ritornati a Roma con tanta gratitudine in cuore al Signore e alla Madonnina.”
Poi il 27 giugno siamo tornati da Mons.Grillo con uno scritto di sei pagine in cui raccontavamo la nostra esperienza e il progetto che Maria aveva messo nei nostri cuori.
Gli ho anche chiesto se era possibile in quei giorni dare una mano al Santuario della Madonnina; mi rispose che pensava di si, ma per concretizzare il tutto, di parlare con il parroco Don Augusto Baldini. Terminato il colloquio con Mons. Vescovo ci siamo recati alla Madonnina per pregare la Madonna e per parlare con Don Augusto. Egli ci ha accolto molto cordialmente e ci ha invitati nella sua parrocchia di Allumiere proponendoci di abitare nella sua canonica grande e spaziosa.
Gli abbiamo risposto che saremmo andati a trovarlo ai primi di luglio poiché dovevamo partire il giorno dopo.
Infatti nel pomeriggio del 7 luglio 1997 mi reco ad Allumiere a visitare Don Augusto. Con la sua solita serena fraternità mi fa visitare la chiesa, la canonica, l’oratorio, l’eremo della Santissima Trinità, allora in restauro. E’ tutto bello, ma mi sembra difficile inserire in quel contesto la realtà che noi portiamo nel cuore. Tornato a Roma, telefono a Madre Paola e le esprimo i miei dubbi e il desiderio che ci sia anche Teresina a decidere con me.
Madre Paola mi consiglia di telefonare a Teresina, che era in Sardegna, chiedendole di venire a Roma con l’aereo l’indomani mattina per andare nel pomeriggio ad Allumiere a vedere insieme tutta la situazione.
Infatti al mattino dopo mi reco a Fiumicino a prendere Teresina e il pomeriggio puntiamo prima alla Madonnina per affidare tutto a Maria, poi ad Allumiere. Mentre percorrevamo la curve che portano ad Allumiere abbiamo pregato il Santo Rosario; lei sentiva che “ci allontanavamo dalla Madonnina” e che era un posto per noi troppo lontano; però non mi ha detto niente. Abbiamo nuovamente visitato con Don Augusto i vari ambienti, lo abbiamo ringraziato della sua gentilezza e siamo ritornati alla Madonnina con nel cuore tanta incertezza. Appena entrati in chiesa sentiamo intonare il canto d’ingresso della S.Messa delle 17: “Il Signore è la mia salvezza, e con Lui non temo più, perché ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me”. E’ stata come una risposta consolante agli interrogativi che avevamo dentro: il Signore ci avrebbe dato Luce e chiarezza. Arrivati a Roma abbiamo chiamato Madre Paola e per prima ha parlato Teresina esprimendole quanto aveva sentito in cuore; poi ho preso il telefono io e le ho detto che da tutto l’insieme avevo capito chiaramente che dovevamo restare vicini alla Madonnina e che avremmo dovuto cercare un posto vicino al Suo Santuario. Prima di andare a letto ho scritto: “ Anche S.Giuseppe ha fatto fatica per trovare la grotta dove far nascere Gesù e anch’egli si è sentito dire tante volte che “non c’era posto per loro nell’albergo”. Questa è un po’ anche la nostra esperienza di travaglio in questi giorni: ma siamo sicuri che anche per noi Dio – per Maria – provvederà”.
Nelle foto
in alto: Teresina, Madre Paola e P.Sergio nella loro prima visita alla Madonnina il 25.06.1997.
in basso: S. Ecc. Mons. Girolamo Grillo, allora Vescovo di Civitavecchia.